Trasporto emoderivati

Nuovo servizio assegnato al CVA! A partire da oggi sabato 8/02/2020 i nostri volontari con la vettura AN111 effettueranno trasporto di emoderivati per conto dell’ospedale Ondoli nella fascia oraria 16:00-8:00 durante la settimana e h24 nei fine settimana.

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Una seconda vita: la storia del sig. Roberto

arresto cardiaco storia di Giorgio

Una mattina come tante. Le faccende di case e la spesa insieme alla moglie nel solito supermercato. Quindi il rientro a casa. Ma in garage, mentre si appresta a scaricare i pacchi dall’auto, Roberto accusa un malore. Fa appena a dire alla moglie Wanda che qualcosa non quadra, quando sviene.

Crolla davanti alla donna che reagisce immediatamente: prova prima a schiaffeggiarlo per farlo riprendere. Ma non succede nulla, Roberto rimane a terra esanime: « Ho capito che stava accadendo qualcosa di molto grave. Mi sono messa a cavalcioni e ho iniziato il massaggio cardiaco».

Accanto alla moglie, suo fratello che avverte i soccorsi chiamando il 112. Dalla sede della Soreu del Laghi 118 viene allertata la sede più vicina. È a Sesto Calende, proprio nei pressi dell’abitazione di Giorgio e Wanda. Raccoglie la richiesta di aiuto Angela Cirigliano, infermiera del 118 che parte subito con un volontario del CVA , il Corpo volontari dell’ambulanza di Angera: « Quando siamo arrivati ho sentito distintamente una voce che contava, ritmicamente. Era chiaro che fosse la donna che stava eseguendo il massaggio, sotto la direzione dell’operatore del 118 al telefono – ricorda Angela – Li abbiamo raggiunti e abbiamo allontanato la donna per proseguire».

Viene applicato il defibrillatore che è azionato, ma il cuore di Roberto è ostinato: riparte ma solo per brevi periodi: « Abbiamo dato 9 scariche – ricorda ancora l’infermiera – in un tempo lunghissimo: 50 minuti».

All’arrivo del medico rianimatore, la situazione sembra davvero disperata: quel cuore non ne vuole sapere di lavorare, riparte e si ferma. Finalmente, si riesce a raggiungere una situazione di stabilità: il cuore batte. È il momento di farlo salire sull’ambulanza e inviarlo “in sirena” all’ospedale di Gallarate.

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( nella foto i coniugi Roberto e Wanda a destra insieme all’infermiera Angela e al cardiologo Giovanni Cianci)

Al Sant’Antonio Abate, Roberto viene accolto dalla dottoressa Colombo della rianimazione diretta dal dottor Bossi : « Era davvero un caso anomalo. Le condizioni erano molto critiche ma non abbiamo mai mollato». Il paziente viene sottoposto a tutti i controlli e viene ricoverato in rianimazione sotto sedazione.

Il giorno dopo, avviene il miracolo:
 « Roberto si risveglia – ricorda la dottoressa Colombo – un po’ confuso, un po’ disorientato ma presente e reattivo».

Il resto della permanenza avviene nel reparto diretto dal dotto Caico, per sistemare e “aggiustare” quel cuore incredibile: « Abbiamo impiantato un defibrillatore capace di intercettare e risolvere i casi di fibrillazione e tre cateteri – ha spiegato la cardiologa Stefania Falcone – È un sistema che è possibile monitorare anche da remoto».

In tutto, la permanenza di Roberto in ospedale dura 15 giorni. Il ritorno a casa mette fine a una storia importante da raccontare: « Un miracolo frutto di una macchina dell’assistenza perfetta dove tutti i tasselli hanno avuto una parte determinante – ha commentato Guido Garzena, responsabile del 118 di Varese – a partire dal massaggio fatto dalla moglie. Reazione, presenza di spirito e poi precisione e puntualità hanno permesso di ottenere un risultato che, tempo fa, sarebbe impossibile raggiungere. Oggi c’è molta più attenzione al tema del soccorso: in questi anni sono state formate all’intervento in emergenza 25.000 persone mentre sono stati collocati 1600 defibrillatori in luoghi pubblici e aperti al pubblico».

Certo, ancora oggi le statistiche parlano di 8/10 casi di successo su 100, ma è un trend in miglioramento e questo anche grazie a una maggiore attenzione: « Ottenere il brevetto per l’uso del defibrillatore è soprattutto una questione di civiltà – ha commentato il direttore generale dell’asse Valle Olona Eugenio Porfido – I giovani vanno coinvolti perché imparino anche il valore di mettersi al servizio degli altri».

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ternate calcio blsd

Corsi BLSD per le A.S.D.: Ternatese Calcio Cardioprotetta

Anche l’ASD Ternatese Calcio ha scelto di partecipare ai nostri corsi per BLSD.

Ciò anche per ottemperare al Decreto Ministeriale del 26 Giugno 2017 che sancisce l’obbligo per tutte le A.S.D. di dotarsi di defibrillatore automatico esterno (DAE) e di avere personale formato al suo utilizzo.

Un ringraziamento a tutti voi per aver scelto C.V.A. Angera!

 

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